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LA STORIA

Un tempo i terreni che attualemnte costituisono l’azienda agricola da me formata appartenevano alla mia famiglia ed il ricavato della terra era l’unico sostensamento per tutti coloro che dimoravano in questa località che agli albori, 1612 circa, era denominata “Case Prearino” ed in seguito, fine 1800 fu identificata come Casanova “Canova” tutta la tenuta era coltivata a vigna, olivo, orticolo e seminativo: grano granturco avena e fino agli anni 50 caffè;
Il caffè era uno sfizio per la famiglia che nell’ottocento era andata in cerca di lavoro in brasile dove l’attività era quella di costruire mobiliper la gente del posto. nessuno della famiglia si stabilì in loco: appena avevano raccimolato piccole somme di denaro rientravano ed investivano sul territorio. Il nome ANiva, scelto per la mia azienda, è il nome del nonno paterno, il padre glielo diede in memoria di un caro amico russo conosciuto in brasile a metà ottocento.
La fattoria aveva anche bestiame mucche che facevano coprire per allevare in segito vitelli da carne, maiali pecore galline conigli, era praticata anche la raccolta e coltivazione di lumache per ricavarne ottimi piatti, il bosco era pulitissimo veniva utilizzato ogni parte dello stesso, dal legname al falcio di bosco alla pulizia totale per sviluppare more, mirtilli, lamponi.
Gli orti erano ben curati, gli impianti di irruguo da sorgente erano vasti, le acque venivano raccolte in pozze ricavate nel terreno ed insalate, carciofi finocchi zucche zucchine, pomodori fagioli radicchi cavoli cipolle ecc. non mancavano sulla tavola dei contadini pastori.
Con il passare degli anni , anche a causa di eventi negativi, tutto questo si esaurì, pian piano si coltivò sempre meno , cinghiali frane macchia si impadronirono del territorio fino a rendrlo una macchia impenetrabile.
L’amore per la mia terra, nonostante tutto, non si era spento ma il lavoro mi teneva lontana…. Tutto questo fino al grande passo: quando nel
2011 viene a mancare il babbo; due giorni dopo Vernazza subisce l’evento più devastante che possa verificarsi in natura;
2012 mamma subisce un gravissimo incidente che ne limita drasticamente l’autonomia;
2013 scelgo di abbandomare il lavoro e di tornare alle origini… alla casa paterna;
aprile 2014 inizio la pulizia per il recupero della prima parte dei terreni paterni, in primis quelli limitrofi all’abitazione:10.000 metri di terrazze nascoste dentro un muro alto anche dieci metri di piante infestanti e rovi di ogni genere;
2015 fine lavori relativi al recupero del terreno anche se i muri ancora da ricostruire sono infiniti…
ora sono pronte 300 alberi da frutto in parte recuperati, le antiche piante messe dagli avi sono ancora in piedi grazie alle potature mirate forse quest’anno faranno frutta buona, le altre sono piante giovani e quindi avranno bisogno di un po’ di tempo per produrre, sono speranzosa;
la carciofaia è recuperata tante piante sono andate perse ma quelle che hanno resistito al tempo, germogliano figli nuovi che ad ottobre verranno messi a dimora per recuperarla nella sua interezza;
ho recuperato vecchie piante di cavoli salvatesi nonostante nascoste da sterpaglie, non le ho tagliate, ora hanno fatto fiori nuovi, tra poco ci saranno i bacelli che produrranno nuovi semi per la semina di questa antica pianta: il cavolo nero ligure;
le insalate, i pomodori, i fagiolini, i radicchi, le zucche i zucchini sono seminati e tra poco verranno messi a dimore nell’orto;
gli ulivi sono recuperati, potati ed accompagnati da nuove piante di taggiasca che oltre all’olio permetterrà di preparare anche le tipiche olive liguri da tavola;
un noceto tutto nuovo, vicino alla valle che un giorno aveva due polle d’acqua limpida e fresca e che serviva due frazioni, deviata dal passaggio e successivo allargamento della strada provinciale: attualmente la valle è asciutta , l’acqua forse scorre più in profondità, ma il terreno mantenuto comunque umido, ha permesso di rimpiantare noci giovani;
gli agrumi dominano l’azienda e variano dai semplici limoni alle arance, mandarini, mandaranci;
i frutti di bosco sono mirtilli, lamponi, more, fragole, prevalentemente disposti sulle scarpate e prossimamente – settembre, ottobre – verranno predisposti anche nei boschetti ;

Ecco, questa e la storia della mia azienda agricola, nata per amore della mia terra che desidero portare allo splendore che gli donò un tempo la mia stirpe a memoria della storia di noi liguri, uomini che hanno costruito l’agricoltura dove l’uomo non osava.